Eravamo rimasti alle «Considerazioni di un presidente ingombrante”.
Allora (era settembre) smisi il cappello di presidente dell’APICS per condividere alcuni miei pensieri sulle voci che i miei colleghi del consiglio direttivo mi avevano giustamente riportato, e di cui abbiamo ragionato in un incontro di quei giorni. Scrivevo che avrei preso un periodo di riflessione, congedandomi da voi con la promessa di seguire un corso di dizione e di linguaggio del corpo, in modo da dire le cose giuste nel modo giusto, o perlomeno meno sbagliato. Ci sto ancora lavorando. Ammetto che la parte più difficile è quella di sviluppare la capacità di non reagire alla denigrazione sistemica, agli insulti, alle provocazioni.
In proposito mi ha incoraggiato vedere che forse sono sulla buona strada vedere il video ufficiale dell’assemblea del consorzio.
Ciò che si può sentire e vedere è molto eloquente, almeno per quanto attiene alle miei dichiarazioni e ai miei modi a confronto con quelli degli eccellenti membri dal nostro consiglio amministrazione. Per non dire del loro stile e della signorilità di modi. (chi avesse fretta può andare direttamente al quinto minuto e vedere, sentire, cosa succede nei tre minuti successivi)
Lascio ogni valutazione del caso.
Ben presto tornerò a scrivere di cose molto concrete e di ben più rilevante interesse per tutti i consorziati.
Essendo decaduto dalla carica di presidente dell'APICS a seguito della dichiarazione di nullità dell'assemblea che aveva votato la mia elezione (da me stesso proposta per banali vizi di procedura), posso ora tornare a scrivere a titolo personale e dunque nella massima libertà.
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